Perché e come è stata fatta la perquisizione?
Come donne e come cittadine di Rovereto esprimiamo sconcerto e dolore per quanto è accaduto, giorni or sono, a Stefano Frapporti e, nel rappresentare ai familiari la nostra solidarietà, non possiamo fare a meno di farci alcuni interrogativi ai quali riteniamo sia giusto ottenere risposte.
Sono interrogativi che investono l'organizzazione della nostra società, i ruoli, i poteri e le funzioni delle Forze dell'Ordine, nonchè il senso delle leggi che anche recentemente sono state introdotte nel nostro ordinamento.
Possono Forze dell'Ordine in borghese fermare cittadini incensurati e nei confronti dei quali non vi sono estremi di reato mentre tranquillamente transitano per strada, sottoporli a perquisizioni personali, accompagnarli presso la loro abitazione e, anche senza l'autorizzazione di un Magistrato, sottoporre a perquisizione detta abitazione? Le perquisizioni non dovrebbero essere disposte solo quando esistono già gravi indizi di reato e comunque non dovrebbero essere autorizzate previamente da un Magistrato?
Inquieterebbe molto il sapere che Forze dell'Ordine, senza gravi indizi di reato e senza l'autorizzazione di un Magistrato, si sentano autorizzate ad operare non solo fermi per "accertamenti", ma anche perquisizioni personali e domiciliari. Ne deriverebbe un grande senso di estraneità con l'operato delle Forze dell'Ordine e di insicurezza rispetto alla propria libertà individuale.
Chi viene fermato ed incarcerato non dovrebbe essere posto nella condizione di non fare del male a sè ed agli altri? ed ancora, se accadono fatti traumatici che determinano il decesso in carcere, non dovrebbero essere eseguiti degli approfonditi accertamenti sulle cause e le modalità che hanno portato al decesso escludendo categoricamente la necessità di ogni indagine suppletiva prima di essere autorizzata la sepoltura e/o la cremazione?
Attendiamo risposte.
Rita Farinelli, Sandra Dorigotti, Nives Fedrigotti
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