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Non si può morire così...
Stefano Frapporti era un muratore di 48 anni. Il 21 luglio 2009 andava in giro in bicicletta quando è stato fermato da due carabinieri in borghese per un'infrazione stradale. Portato in carcere perché sospettato di spaccio non uscirà mai vivo dalla cella.

Questo blog nasce dalla volontà della famiglia di ottenere chiarezza su quel che è successo a Stefano e per chiedere che venga fatta giustizia.



ASSEMBLEA PUBBLICA TUTTI I MARTEDI' DALLE 20.00 ALLA SEDE DELL'ASSOCIAZIONE "STEFANO FRAPPORTI" IN VIA CAMPAGNOLE 22.

sabato 21 novembre 2009

4 mesi...

QUANTI STEFANO DEVONO MORIRE COSÌ?

Il caso di Stefano Cucchi, il giovane romano massacrato di botte dai carabinieri e dalla polizia penitenziaria, rinvia a tanti altri pestaggi e morti sospette in carcere emersi alle cronache nell’ultimo periodo. Tutto questo ci fa capire che non si tratta di casi isolati.

Intanto, il PM De Angelis chiede l’archiviazione dell’inchiesta sulla morte di Stefano Frapporti. Lo stesso PM che aveva convalidato il suo arresto. Contraddizioni, lacune, menzogne: per il magistrato è tutto regolare. Anzi, i contenuti precisi della memoria presentata dagli avvocati per conto dei familiari di Stefano vengono offensivamente bollati come illazioni nei confronti dei carabinieri. I testimoni del fermo di Stefano, la cui versione contraddice del tutto quanto sostenuto nel verbale di arresto, non sono neanche stati ascoltati.

DIMOSTRIAMO CHE SULLA MORTE DI STEFANO NON CALERA' IL SILENZIO. PERCHE' COSI' NON SI MUOIA MAI PIU'.

Io non scordo Stefano Frapporti

Io non scordo Stefano Cucchi

Io non scordo Aldo Bianzino

Io non scordo Marcello Lonzi

Io non scordo Federico Aldrovandi

Io non scordo Riccardo Rasman

...e tutti gli altri

FIACCOLATA

SABATO 21 NOVEMBRE 2009 - ORE 20,00

PIAZZA LORETO - ROVERETO


“Non si può morire così” parenti, amici e solidali di Stefano

2 commenti:

  1. E' incoraggiante constatare che, ancora una volta, la risposta della gente, è sentita, unanime, vera. Non siamo,poi,così soli...!!!!

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  2. Per noi familiari è stata un'ulteriore conferma della forte solidarietà anche da parte di tanta gente che non conoscevano Stefano oltre che dagli amici e conoscenti , che si sentono in dovere di manifestare e appoggiare le varie iniziative per fare in modo che tragedie di questo tipo non accadano mai più.

    Ci sentiamo in dovere di ringraziare tutti e sopratutto quelle persone che in questi quattro mesi si sono date da fare per organizzare tutti questi eventi e tutti quelli che ci saranno in futuro . GRAZIE !!!!!!!!!!!!

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